Il vetro stratificato o il vetro temperato è sempre un vetro monolitico che è stato sottoposto a lavorazioni o trasformazioni per poter essere utilizzato in edilizia.
IL VETRO MONOLITICO
E’ il vetro che esce dal forno di fusione. Viene anche chiamato ‘float’.
La massima grandezza delle lastre oggi prodotte in Italia è di 6000 x 3210 mm con spessori che variano da 2 mm a 19 mm.
Per trovare applicazione in edilizia, deve essere lavorato o trasformato per garantire le prestazioni richieste dall’ industria del serramento e dalle norme che regolano tutte le applicazioni vetrarie.
Il vetro monolitico viene cosi’ trasformato in:
- VETRO STRATIFICATO DI SICUREZZA
- VETRO TEMPRATO DI SICUREZZA
- VETRO INDURITO
- VETRO ARMATO
IL VETRO STRATIFICATO DI SICUREZZA

Il vetro stratificato si ottiene assemblando due o più lastre di vetro mediante l’applicazione di intercalari plastici (PVB, EVA,SG).
L’intercalare più utilizzato e’ il P.V.B. ( polivinilbutirrale), che ha uno spessore di 0.38 mm e si può applicare in più strati.
Questo si rompe mantenendo i frammenti attaccati alla plastica e perciò e considerato di sicurezza.
I campi di maggior utilizzo dello stratificato sono: vetrazioni dei serramenti, tamponamenti dei balconi, parapetti, pensiline, scalini in vetro, superfici calpestabili, in qualsiasi applicazione in cui sia richiesta antieffrazione o resistenza antiproiettile.
I vetri stratificati vanno comunque sempre certificati perché possano essere utilizzati nel rispetto delle normative.
In relazione al numero degli intercalari plastici il vetro stratificato, viene classificato dalla normativa, in:
- sicurezza semplice: es. 2+2.1, vetro stratificato con una plastica
- anti caduta nel vuoto: 3+3.2 vetro stratificato con due plastiche
- antivandalismo ed antieffrazione:, es. 5+5.4 vetro stratificato con quattro plastiche
Il VETRO TEMPRATO DI SICUREZZA
Il vetro temprato di sicurezza e’ un vetro monolitico, sul quale si induce un trattamento termico che gli conferisce particolari proprietà di resistenza alla rottura .
La lastra viene portata a circa 600 °C e quindi raffreddata bruscamente con aria .
Le due facce superficiali risulteranno così in compressione mentre il cuore della lastra che si raffredderà in tempi più lunghi ,risulterà in trazione.
L’azione di compressione ,contrasta la rottura delle microcricche superficiali conferendo al vetro temprato una resistenza alla rottura 6/7 volte superiore a quella della lastra di partenza.

In caso di rottura, si producono frammenti piccolissimi e non taglienti; per questo é considerato vetro di sicurezza.
I vetri temprati vanno comunque sempre certificati perché possano essere utilizzati nel rispetto delle normative.
I campi di maggior utilizzo del temperato: vetrazioni dei serramenti; porte o strutture a tutto vetro; quindi senza telaio, ove si debbano eseguire fori o tacche per maniglie e cerniere; arredamento ( tavoli,mensole banconi) ; porte interne vetrate.
E assolutamente vietato in tamponamento di balconi ed in parapetti quando non vi siano altri sistemi di tenuta alla caduta nel vuoto.
IL VETRO INDURITO
Il vetro indurito viene prodotto come il vetro temprato,ma la variazione dei parametri di raffreddamento , lo fanno rompere in 3 isole distinte. E’ poco utilizzato in edilizia.
IL VETRO ARMATO
Il Vetro armato si produce ‘annegando’ una rete di acciaio inossidabile all’interno di una lastra di 5 mm di spessore quando e’ ancora allo stato plastico.
I due vetri armati sono :
- VETRO RETINATO, quel vetro col quale si sono fatti nel recente passato moltissimi tamponamenti di balconi.
- U-GASS ARMATO, quelle strutture ad ‘U’ con le quali in passato si sono fatte le pareti di interi capannoni.
ENTRAMBI NON SONO VETRI DI SICUREZZA ed il loro utilizzo negli ambiti sopra descritti e’ vietato dal 1977.
Si può utilizzare il vetro armato per : plafoniere o in pannelli verticali intelaiati per la separazione di proprietà’, ad esempio nei terrazzi.
Questo vetro e’ fortemente soggetto a rottura da stress termico perche’ la rete in acciaio ha un coefficiente di dilatazione molto diverso dal vetro.
Se ne sconsiglia quindi l’utilizzo in tutti gli ambiti.